venerdì 20 giugno 2008

La Notte della Taranta (11° Edizione)


Si fa giorno sulla Notte della Taranta 2007. La musica sul palco si spegne quando sono quasi le cinque del mattino del 26 agosto e la piazza davanti all'ex Convento degli Agostiniani, magnifico scenario anche di questo concertone finale della decima edizione del festival, è ancora piena zeppa di gente che non sembra stanca di ballare e cantare. L'Orchestra della Notte della Taranta è salita sul palco a mezzanotte passata, dopo l'apertura del concertone come da programma affidata al gruppo di giovanissimi T'Asteràcia (dimostrazione di come da queste parti i ragazzi preferiscano suonare la pizzica dei padri e dei nonni piuttosto che inseguire facili mode musicali) e ai cantori della tradizione popolare di tutta la Puglia, da Giovanni Avantaggiato a Mario Salvi e i Cantori di Villa Castelli, dai Cantori di Carpino che hanno così siglato la collaborazione del festival salentino con quello garganico, all'instancabile Uccio Aloisi. E dopo la perfomance multietnica dell'apprezzatissima Orchestra di Piazza Vittorio, ospite perfetto di questa notte, comincia lo spettacolo musicale orchestrato quest'anno dal maestro Mauro Pagani. E' chiaro subito l'omaggio personale che Pagani fa alla musica e alla tradizione di questa terra con l'ouverture per soli archi - da lui stesso composta e diretta con l'ausilio dell'inseparabile Mario Arcari - che iscrive questa notte sotto l'insegna di una ibridazione musicale in cui tutto il bacino del mediterraneo, e i balcani in particolare (le voci bulgare del quartetto Eva Quartet ne sono la testimonianza), risuona a chiare note. Il ritmo dei violini, delle viole, dei violoncelli e del contrabasso apre un concerto scandito come da tradizione dai tamburelli, dalle percussioni (accanto ai musicisti dell'Orchestra c'è anche il percussionista Arnaldo Vacca), dalla batteria ma anche dalle corde. Tutto risuona ritmicamente e scalda subito la piazza che si infiamma appena riconosce sul palco i cantanti dell'Orchestra, voci inconfondibili di questo Salento (fra gli altri Enza Pagliara, Emanuele e Roberto Licci, la quindicenne Alessia Tondo rivelazione degli ultimi anni) che propongono una versione nuova della mitica "Pizzicarella", ricca di un suono forte e preciso, pieno di energia e di melodia come sarà l'intero concerto. E' la musica la vera protagonista di questa produzione originale ed irripetibile - trasmessa anche in diretta televisiva e sul web- che chiude la Notte della Taranta 2007: la musica e l'orchestra, dalla quale - dice Pagani - "dobbiamo fare in modo che vengano fuori nei prossimi anni i nuovi maestri concertatori, perchè l'orchestra è la vera ricchezza di questo progetto". E gli ospiti sono infatti sono il corollario di un concerto che è tutto fatto dai musicisti e dalla voci dell'Orchestra, che Pagani accompagna con la sua stessa voce, con i tanti strumenti che suona (il violino, il mandolino), con una direzione discreta e una presenza sul palco di forte carisma ma che sa essere anche dietro le quinte. Così Piero Brega prima e Ginevra di Marco poi, duettano con i cantati dell'Orchestra; Massimo Ranieri propone una bellissima versione di "O guarracino" e poi si accompagna alla giovanissima Alessia Tondo nella dolcezza del canto "Damme nu riccio". Morgan esegue al piano e canta splendidamente in grico "Andra mu pai" e la stessa Orchestra plaude col pubblico al suo talento e poi Giuliano Sangiorgi, attesissimo salentino ormai nazionale, quando sale sul palco alle quattro di notte fa saltare la piazza con una versione di "Lu rusciu de lu mare" secondo Pagani in cui lo accompagna un coro di voci ritmato sul palco al quale la folla si associa subito dalla piazza. A questo segue l'inno della Grecìa Salentina, "Kalinitta", che a mo di sirtaki si avvia a chiudere la festa e a lasciare posto al bis in cui gli stornelli tipici del Salento fanno proprio da sigla finale del concerto, mentre Pagani indossa la maglia del Lecce che gli è stata regalata con il suo nome sulle spalle (a sottolineare la scelta dell'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, che insieme a Istituto Carpitella, Regione e Provincia organizza il festival, di sponsorizzare la squadra di calcio del Lecce). Cuore della scaletta e momento di grande energia la presenza sul palco di Mimmo Epifani e del suo mandolino alla barbiere in coppia con il senagalese Badarà Seck, vero trascinatore di folle.Il concertone di Pagani ha anche qualcosa di antologico che festeggia il decennale del festival ospitando Piero Milesi (due volte maestro concertatore nel '99 e nel 2001) e alcuni brani della tradizione nelle versioni arrangiate negli anni precedenti da Stewart Copeland (2003), Vittorio Cosma (2002), Ambrogio Sparagna (2004-2006) e citando anche Sepe (98) e Zawinul (2000).Solo quando si fa giorno il paese comincia lentamente a svuotarsi dei 100.000 e più (stime delle forze pubbliche) che lo hanno riempito festosamente fin dalle prime ore del pomeriggio e che lentamente all'alba si allontanano usando molto i mezzi pubblici (treno e bus) mentre nei vicoli e nella piazzetta San Giorgio, lontana dal bellissimo ed imponente palcoscenico, si radunano le ronde e si suonano ancora instancabili i tamburelli.

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